Zootecnia (cl.3° e 4° ITAS)

 

INTRODUZIONE 

 Classificazione dei mammiferi

Per mammiferi intendiamo tutti gli animali che allattano i piccoli, in base alle loro caratteristiche possono essere classificati in:

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->monotremi se producono le uova e poi allattano i piccoli;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->marsupiali se partoriscono dopo 15-20gg, ma il nuovo individuo continua a crescere nel marsupio della madre che funge da seconda placenta;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->placentati se il feto si sviluppa solo ed esclusivamente nella placenta all’interno dell’utero della madre. I placentati possono essere distinti in:

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->plantigradi se utilizzano tutta la pianta del piede per camminare (orsi, tassi, uomo);

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->digitigradi se utilizzano solo le falangi per camminare (cani, gatti);

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->unguligradi se utilizzano solo la terza falange di una o due dita, a loro volta gli unguligradi si suddividono in:

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->perissodattili se utilizzano la terza falange del terzo dito per camminare, ricoperta da uno zoccolo, ne sono un esempio i cavalli ;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->artiodattili se utilizzano la terza falange del terzo e del quarto dito per camminare, ricoperta da una struttura definita unghione, gli antidattili sono i: bovidi, suidi, camelidi, cervidi, giraffe.

 

IL BOVINO DA LATTE

 

La vacca e il latte

Il nome scientifico del bovino da latte è Bos tauros, il bovino da latte deriva dall’Uro che si è estinto 4000 anni fa, è un mammifero e come tutti i mammiferi produce latte. Una vacca rende all’incirca dai 4500 ai 15000 litri di latte per lattazione a seconda della razza. Il latte viene pagato di più se è di maggiore qualità sulla base di parametri illustrati nel prossimo paragrafo. Tutti i tipi di latte sono commestibili, noi studieremo in particolare modo il latte prodotto dalla vacca frisona che appena munto ha le seguenti caratteristiche: acqua 88%, zuccheri 5%, proteine 3,25%, grassi 3,75% e vitamine/sali minerali 1%. Gli zuccheri sono essenzialmente lattosio, le proteine sono siero proteine e caseina mentre i grassi ti gliceridi. Il latte lo possiamo considerare un alimento quasi completo, l’unico nutritivo che non è presente neanche in minima quantità è il ferro; quindi se una persona beve solo latte diventa automaticamente anemica. Il latte è destinato alla produzione di yogurt che è un latte fermentato con la presenza di fermenti lattici, oppure si utilizza per produrre latte alimentare o formaggi. I formaggi si ricavano facendo bollire il latte a 40°C e aggiungendo il caglio, mentre per produrre la ricotta bisogna far bollire il latte a 95°C e aggiungere il siero e dell’aceto, affioreranno in superficie dei fiocchi bianchi, la ricotta, per questo motivo è un formaggio molto magro. Invece il latte alimentare può essere:

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->latte pastorizzato se viene bollito a 75°C per quindici minuti e deve essere consumato entro quattro giorni

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->latte UHT (in italiano ultra alta temperatura) viene fatto bollire a 140°C per due o tre secondi e deve essere consumato dai quattro ai sei mesi

In base alla quantità di grasso il latte può essere:

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->intero se contiene il 3,7% di grasso

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->parzialmente scremato  contiene tra l’1-5% e l’1,8% di grasso

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->totalmente scremato se contiene tra 0,5% e 0,8% di grasso

 

 

 

Qualità del latte

Attualmente il latte viene pagato 0,30 euro al litro + 10% iva. Se il latte è di maggiore qualità vengono dati dei premi sulla base dei seguenti parametri:

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->se il grasso supera il 3,7% ci sono dei premi;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->se le proteine superano il 3,25% ci sono dei premi;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->se i batteri sono maggiori di 30 000 per ml si incorre ad una multa;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->se le cellule somatiche, che rilevano la mastite, sono più di 400 000 per ml si incorre ad una multa;

Altri controlli che vengono effettuati sono:

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->crioscopia per verificare il punto di congelamento che deve essere di -0,52°C, se il latte congela a -0,3 -0,4°C significa che l’allevatore ha aggiunto acqua al latte ed incorre a multe salate;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->non ci devono essere inibenti, cioè gli antibiotici. Gli antibiotici vengono somministrati alla vacca quando si ammala di mastite, ma il latte di quella vacca non deve essere venduto;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->non ci devono essere più di 50 ppm di aflatossina, è una sostanza prodotta da un fungo che attacca il mais, risulta tossica e dannosa per il fegato i quanto è cancerogena.

I controlli vengono effettuati dalla provincia a sorpresa due volte al mese in ogni azienda agricola, dopodiché si fa la media dei valori e vengono distribuiti i premi o le multe.

 

Alimentazione

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In passato l’alimentazione del bovino era costituita da erba fresca in primavera e in estate e fieno in autunno e in inverno, entrambi affiancati dal mangime. Questo tipo di alimentazione non è stato più utilizzato quando si è scoperta l’alimentazione UNIFEED, cioè miscelare contemporaneamente nel carro UNIFEED o carro miscelatore i seguenti alimenti: trinciato, fieno, lino, cotone, soia, farina di mais e integratori a base di vitamine e sali minerali. Con questo tipo di alimentazione le vacche producono più latte e di migliore qualità. Questa nutrizione non può essere adottata da quelle aziende che producono il parmigiano reggiano in quanto è vietato il trinciato, per questo il parmigiano reggiano è un formaggio costoso.

 

La riproduzione

Il sesso negli animali è finalizzato alla riproduzione. Una bovina rimane in calore dalle ventiquattro alle trentasei ore, si parla di fecondazione se viene fecondata dal toro a differenza dell’inseminazione artificiale quando il seme viene deposto dall’uomo in utero, quindi la vacca rimane incinta pur essendo vergine. La gestazione dura nove mesi e tende a partorire di notte con la luna nuova. Il parto è meglio che venga assistito e possiamo definire il significato di:

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->eutocia, è un buon parto e avviene quando il vitello esce con gli arti anteriori;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->distocia, è un cattivo parto e avviene quando il vitello esce con gli arti posteriori, può essere una distocia semplice o articolata. In caso di distocia articolata bisogna ricorrere al cesario. 

Al vitello appena nato bisogna dagli il colostro, ossia il primo latte perché è ricco di anticorpi, dopo quattro giorni si comincia a nutrirlo con il latte in polvere. La vacca partorisce un vitello all’anno.

Destinazione dei vitelli

Con la fecondazione nascono il 50% degli individui maschi e il 50% degli individui femmine. Le femmine vengono allevate per la produzione di latte mentre i maschi hanno una piccola probabilità di diventare tori da monta oppure vengono destinati a grandi allevamenti che li allevano con un alimentazione di solo latte, e visto che il latte è povero di ferro, diventano anemici e quando vengono macellati la carne risulta bianca e più tenera, molto consigliata per bambini e anziani. Il vitello ha una resa al macello del 70%. Questi animali sono molto stressati perché costretti a vivere in pochissimo spazio e vanno incontro a molte malattie come la dissenteria. Con il seme sessato nascono il 95% femmine e 5%maschi perché viene fatta una selezione genetica dei cromosomi in laboratorio, per questo il seme sessato è molto costoso.

 


 

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Vitello, manza, vacca

Vitello 0-3 mesi

Manzetta 3-6 mesi

Manza 6-15 mesi

Giovenca dai 15 mesi

Vacca dal parto (2anno)

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La lattazione

La lattazione del bovino da latte dura 305gg, dopodiché ci saranno 60gg di asciutta che coincidono con gli ultimi due mesi di gravidanza. La vacca viene munta due volte al giorno e produce in media 30 litri di latte al giorno. In seguito alla mungitura a ogni singolo animale bisogna disinfettare la mammella per evitare la diffusione della mastite, un’infiammazione dovuta alla mancanza di igiene. Il latte del bestiame sottoposto a cura antibiotica non può essere venduto ma deve essere destinato come alimentazione ai vitelli. La produzione di latte è regolamentata dalle quote latte, presenti dal 1984 e verranno eliminate nel 2015 dove ci sarà il libero mercato per la produzione di latte.

 Malattie dei bovini

- COLLASSO PUERPERALE IPOCALCEMICO è dovuto ad una mancanza di calcio e si riconosce perché l’animale non riesce a stare in piedi, si ricorre all’iniezione del calcio in vena.

- ACETONE è dovuto a una mancanza di zuccheri, porta sonnolenza e la vacca non riesce a stare in piedi.

- DISLOCAZIONE ABOMASO è lo spostamento dell’ultimo stomaco della vacca ( rumine, reticolo, omaso, abomaso), l’animale deve essere operato.

- MASTITE è un ‘infiammazione delle mammelle, avviene se i batteri riescono a entrare per lo sfintere delle mammelle, cioè la parte terminale. Si ricorre agli antibiotici.

- BSE (mucca pazza) è una malattia che colpisce il cervello della vacca che diventa come una spugna perdendo il 30% del peso iniziale. E’ una malattia dovuta all’utilizzo di farine animali come alimentazione per il bovino, attualmente le farine animali sono vietate. Questa è una malattia detta zoonosi perché è trasmettibile dagli animali all’uomo. Si procede all’abbattimento della bestia. La carne non può essere assolutamente mangiata.

- AFTA sono delle lesioni sulla pelle e sulle mammelle, molto dolorose per la vacca, si procede all’abbattimento della vacca perché risulta molto contagiosa, anche questa è una zoonosi perché trasmettibile all’uomo.

- BRUCELLOSI provoca l’aborto

- TBC è una malattia dei polmoni che si riempiono di cisti e la vacca deve essere macellata.

 

Le varie razze del bovino da latte

In Italia ci sono razze locali come: la valdostana, la reggiana, la modenese e la grigia alpina; razze in via di estinzione come: la sarda, la rendena e la modenese; razze per la produzione di latte come:

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->La vacca frisona è nata in Frisia, una regione dell’Olanda. Ha il mantello bianco e nero, in alcuni casi può essere rosso ed è il bovino più diffuso in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. Ha sostituito la bruna alpina che era presente in queste zone fino agli anni Cinquanta. La vacca frisona è un animale molto redditizio in quanto produce dai 10 000 ai 15 000 litri di latte per lattazione, quindi circa 30 litri al giorno, ha poca resa al macello e si ammala facilmente di mastite che è un’infiammazione delle mammelle e di spostamento dell’abomaso che è uno dei quattro stomaci, nel primo caso si ricorre all’antibiotico nel secondo l’animale va operato chirurgicamente. La frisona non soffre il freddo fino a -10°C ma soffre il caldo oltre i 25°C e il vento. Per questo motivo in estate vengono adoperati nebulizzatori e ventilatori; quando il caldo risulta molto torrido la produzione di latte viene drasticamente diminuita e alcuni bestie muoiono.

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->La bruna alpina era presente nel nostro territorio fino agli anni Cinquanta, oggi sono poche le aziende in pianura che l’allevano, per trovarle dobbiamo spostarci in zone montuose della Lombardia e del Piemonte. E’ una razza rustica, difficilmente si ammala, produce meno latte della frisona ma ha maggiore resa al macello.

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->La jersey è una vacca originaria i jersey un’isola nel canale della Manica, è un animale alquanto esile e basso, ha mantello marrone scuro, ma sta prendendo piede negli ultimi anni perché produce un latte molto grasso, circa il 5-6% e così alcune aziende agricole che vendono il loro latte per esempio alla Granarolo sono obbligate a tenere il 10% di vacche jersey. In media questa vacca produce 5000-6000 litri di latte per lattazione.

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->La vacca P.R.I. (pezzata rossa italiana) ha mantello rosso e bianco ed è originaria del Friuli ha triplice utilità infatti produce: latte, carne e lavoro. Produce in media 7000 litri di latte per lattazione.

Il bovino da latte è molto sviluppato nel Nord Italia dove c’è grande disponibilità idrica e quindi possibilità di coltivare foraggio, alla base dell’alimentazione della vacca.

 

 

 

 IL BOVINO DA CARNE

 

La carne

Per carne non intendiamo le frattaglie come: stomaco, lingua, cervello, polmoni e cuore ma intendiamo: i vasi sanguigni, il grasso, il tessuto connettivo, i  muscoli e i nervi. La composizione della carne è: 75% acqua, 20% proteine, 2,5% zuccheri, 1,5% grasso e 1% sali minerali e vitamine. La carne è un alimento ricco di proteine e il più ricco di ferro in assoluto, è molto nutritivo ed è indispensabile nella fase di crescita, chi abusa di carne può andare incontro a due malattie: 1- la gotta è un rigonfiamento dei piedi, in passato si diceva la malattia dei ricchi perché la carne era un cibo riservato ai ceti più abbienti. 2- Il cancro all’intestino, chi mangia tanta carne ha più probabilità di ammalarsi di tumore. I grassi della carne sono grassi saturi, quindi sono dannosi al nostro organismo se presenti in quantità elevata perché tendono a ostruire le arterie. I grassi possono essere intermuscolari (tra un muscolo e l’altro) e intramuscolari (dentro al muscolo). Gli zuccheri sono presenti sottoforma di glicogeno, la carne di cavallo è molto ricca di zuccheri per questo assume un sapore dolciastro.

 

Il processo di macellazione

La macellazione deve avvenire in macelli autorizzati e deve essere controllato da un veterinario dell’ASL, l’animale non deve essere stressato il giorno prima dell’abbattimento. I passaggi del processo di macellazione sono:

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->l’animale entra nel macello e viene stordito con una pistola o con gli elettrodotti, questo per far si che non muoia istantaneamente e può essere dissanguato in seguito;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->l’animale viene sgozzato:

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->l’animale viene scuoiato, cioè viene eliminata la pelle;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->l’animale viene eviscerato, cioè gli vengono tolti gli interni;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->dal processo di eviscerazione si ricava la carcassa che viene divisa in due mezzene entrambe con la parte anteriore e posteriore;

 

Il peso morto / peso vivo = resa

La resa dei vitelli è del 70%, la resa delle vacche da carne 60% e la resa delle vacche da latte 60%.

Tutto ciò che non è resa viene definito tara di macellazione, per esempio la tara di macellazione del bovino da carne si calcola facendo 100 (la percentuale totale) – 60 (resa) =40 % (tara di macellazione). Le tare di macellazione, cioè gli scarti sono:

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->sangue, viene utilizzato per fare i sanguinacci nei piccoli macelli a differenza dei grandi dove viene utilizzato in floricoltura;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->pelle, viene impiegata per fare il cuoio;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->testa, si ricava il cervello che può essere mangiato se l’animale ha meno di sei mesi, si ricava la lingua la quale viene considerata una frattaglia ed è commestibile e i muscoli che vanno a fare carne in scatola o mangimi per cani e gatti;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->estremità arti, vanno al’inceneritore;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->tubo digerente, si ricava la trippa e con l’intestino si fanno gli insaccati;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->il grasso, è usato per fare il sego;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->la mammella, viene scartata o usata per fare piatti tipici;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->corata, costituita da: cuore, fegato, polmoni, trachea, milza e pancreas, viene scartata, in genere si mangia solo il cuore e il fegato.

 

La carne deve essere FROLLATA con il processo di FROLLITURA o FROLLATURA per renderla più morbida.

 

Qualità della carne

Ci sono tagli di diverse qualità: 1- tagli di prima qualità, sono carni magre che cuociono velocemente e si ricavano dalla groppa dell’animale (come scamone e carpaccio) 2- carni di seconda qualità sono carni più dure e vengono ricavate dalla gamba e dalla spalla 3- carni di terza qualità sono molto dure, vengono impiegate per fare il lesso o viene tritata per produrre hamburger, questa carne viene ricavata dal collo, pancia e anteriore.

La carne è di diversa qualità a seconda dei seguenti parametri:

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->tenerezza, dipende dalla frollatura, più è frollata e più risulta tenera;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->colore, deve essere rosso perché è ricca di mioglobina e diventa marrone al momento della cottura perché la mioglobina si ossida;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->età dell’animale, se è giovane la carne è più tenera;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->cottura, deve essere adeguata al tipo di carne;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->taglio, non deve tagliare il muscolo per la parte lunga;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->grasso, una carne grassa è più tenera;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->perdita di acqua, la carne dei vitelli è molto ricca di acqua.

 

Griglia di valutazione

Per valutare un animale al macello si utilizza la griglia SEUROP e i numeri 1,2,3,4,5 La griglia SEUROP indica la quantità di tessuto muscolare mentre i  numeri indicano la quantità del tessuto adiposo cioè del grasso.

 

S – superiore

E – eccellente

U – ottimo

R – buono

O – mediocre

P – scarso

 

In genere una vacca frisona è P o O, una bruna O e gli incroci R e u mentre razze come la Limousine o la Blu Belga sono S o E. Si hanno 30 possibilità di combinazione.

 

Consumi procapite di carne

In Italia si mangiano circa 25Kg di carne bovina all’anno, il consumo si è stabilizzato per diversi fattori: la scoperta di estrogeni nella carne, diffusione della BSE e perché si è scoperto che troppa carne non fa bene alla salute. Altri consumi di carne annuali sono: suina 30kg, avicola 20kg, coniglio 2Kg, capre e pecore 1,5-2Kg e pesce 20kg.

 

La bresaola

La bresaola è l’unico insaccato prodotto con carne bovina, è originaria della Valtellina per il clima secco ma si è diffusa ovunque per via dell’utilizzo dei condizionatori. La bresaola viene fatta essiccare e viene salata, allo stesso tempo è un insaccato magro ma essendo salato se si mangia in grandi quantità ostruisce le arterie. In genere alla bresaola si  aggiungono diversi aromi come: pepe, cannella, fiocchi di ginepro, aglio e alloro. Essendo molto magra è anche facilmente digeribile.

 

 

IL SUINO

 

Il nome scientifico del suino è “Sus scropha”, deriva dal cinghiale che è stato col tempo addomesticato, appartiene alla famiglia dei suino formi o suidi. Nel lodigiano è il secondo animale allevato, circa cinquecentomila maiali. In passato veniva allevato perché le aziende agricole allevavano le vacche, ricavavano il latte che veniva impiegato in caseificio, dal cui scarto si otteneva il siero utilizzato nell’alimentazione del suino. Oggi le aziende agricole si sono specializzate allevando il suino o la vacca. Ci sono due tipi di maiali, il suino leggero e il suino pesante. Il primo viene cresciuto per produrre carne da tavolo, il secondo per gli insaccati. La gestazione è di 3 mesi 3 settimane 3 giorni (104gg). Il maschio è detto verro mentre la femmina scrofa, la femmina mette alla luce anche 15 o 20 maialini per parto. Il processo di macellazione avviene in questo modo:

<!--[if !supportLists]-->1-     <!--[endif]-->L’animale viene stordito con la corrente;

<!--[if !supportLists]-->2-     <!--[endif]-->viene sgozzato;

<!--[if !supportLists]-->3-     <!--[endif]-->viene depilato con acqua calda (70-80°C);

<!--[if !supportLists]-->4-     <!--[endif]-->viene spolpato.

Del maiale non si butta via niente, anche il pelo viene adoperato per la produzione di setole, la sua carne viene mangiata solo dalle religioni cristiane e abbiamo tre tagli di carne:

<!--[if !supportLists]-->-       <!--[endif]-->i tagli carnosi sono la lombata da cui si ricava la lonza e la coscia da cui si ricava il prosciutto;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->i tagli grassi sono la pancetta che è il grasso sotto la pancia, è bianca e rossa (bianco il tessuto adiposo, rosa il tessuto muscolare), il lardo che è il grasso dorsale in passato non era di gran valore oggi è molto ricercato, è ipercalorico. Altri tagli grassi sono la gola che è il grasso sotto la gola e la sugna che è il grasso che avvolge i reni in passato veniva usato come antinfiammatorio oggi viene scartato;

<!--[if !supportLists]-->-         <!--[endif]-->i tagli ossei sono la testa e gli zampetti. Con la testa si fa il salame di testa, salume di bassa qualità, gli zampetti sono le zampe da cui vengono estratte le ossa e rimane l’involucro utilizzato per fare lo zampone.

 

Il prosciutto

Il prosciutto crudo è DOC , viene prodotto con sole cosce italiane a differenza del cotto che viene importato spesso dall’estero. Il primo  di migliore qualità, costa di più perché è stagionato. Il prosciutto crudo S.Daniele ha lo zampetto il prosciutto crudo di Parma non ha lo zampetto. Quando i prosciutti o altri salumi risultano molto salati al palato significa che è una carne passata che deve essere svenduta. La stagionatura dura 10 mesi e può essere affumicato, oggi molti prosciutti economici vengono venduti per affumicati ma in realtà vengono aggiunti solo degli aromi, a differenza della vera affumicatura eseguita con legno di faggio. Il prosciutto cotto viene bollito con aggiunta di caseina.

 

Razze suine

Landrace: è una razza originaria della Danimarca e si è diffusa nel 1800. La Landrace ha un’elevata resa al macello, la femmina è una buona madre, può partorire dai 15 ai 20 maialini. Lo svezzamento viene a 15 Kg, a 6 mesi d’età diventa suino da bacon (90-100 kg), ciò solo in Danimarca. Di solito si incrocia il verro Landrace con la scrofa Large White. La razza Landrace si riconosce per via del mantello bianco e orecchie reclinate che coprono gli occhi.

Large White: è una razza originaria dell’Inghilterra, famosa per l’attitudine materna e per l’eccellente carne. Giusto rapporto fra parte magra e grassa, prosciutti  ben confermati. Razza molto diffusa in Italia, si riconosce per via del mantello bianco e orecchie erette.

Duroc: razza diffusa soprattutto negli Stati Uniti d’America, di grandi dimensioni e di elevata capacità materna. In Italia si usa il verro Duroc. Si riconosce per via del mantello bruno, è una razza molto rustica, ma in linea pura non si alleva perché presenta dei difetti.

Tipologie d’allevamento 

CICLO CHIUSO- l’animale rimane per tutto l’arco della sua vita in un’unica azienda, l’unico viaggio è quello per il macello;

CICLO APERTO- l’animale vive in due o più aziende, in genere nella prima fino a 40 Kg e nella seconda da 40 a 160 Kg, fino alla macellazione. Il ciclo chiuso è migliore perché non produce stress all’animale. Il ciclo aperto è sicuramente il più semplice, soprattutto per quanto riguarda la fase di ingrasso.

 

 

 

Strutture dell’allevamento

CENTRO EROS- è un locale costituito da gabbie singole occupate da scrofe, nel locale si fa entrare un verro a fine carriera in modo da riconoscere le scrofe in calore. Il calore dura 42-72ore, si eseguono due o tre inseminazioni a distanza di 12 ore. La scrofa rimane in centro Eros fino alla diagnosi di gravidanza.

SALA GESTAZIONE- la scrofa rimane in questo locale per tutta la gravidanza che dura 114gg

SALA PARTO- sala per il parto, molto stretta per impedire il movimento della scrofa, il parto è meglio che venga assistito. La scrofa rimane nella sala parto con i maialini fino al loro svezzamento a circa 20gg quando i maialini pesano 6-7Kg. Si usano lampade a infrarossi per scaldare i nuovi individui

SALA SVEZZAMENTO- locale in cui i maiali vengono svezzati.

Riproduzione

La pubertà inizia a 6-7, il calore dura per 42-72 ore e la gestazione 3 mesi 3 settimane 3 giorni (114gg). Alla nascita del nuovo individuo vengono tagliati i canini, amputata la coda, viene iniettato ferro e si castrano i maschi.

Approfondimento: Il maiale non è un porco

Il maiale non è sporco se viene allevato bene, ed oggi la maggior parte delle aziende agricole li alleva bene. Molti allevatori hanno capito che trattando bene questi animali sono più tranquilli e sani in modo da estrinsecare tutte le loro attitudini e potenzialità. Il maiale non è una carne che fa male quanto in passato, in quanto la selezione genetica ha permesso l’allevamento di maiali più magri con meno colesterolo e inoltre come la banana può essere sbucciato tanto e vero che si può scartare il grasso più esterno.  Il suino italiano è più controllato, mangia mais e la carne risulta meno ricca di acqua ma più soda e rossa. Le cosce del maiale sono ritenute DOC per la produzione di prosciutto crudo. I mezzi di comunicazione accusano gli allevatori di scaricare i liquami nei fiumi, non tutti gli allevatori scaricano i reflui zootecnici nei corsi d’acqua, ma la cosiddetta mucillagine è causata dalle alghe super concimate che si staccano dai fondali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L'ANAFI (associazione nazionale allevatori frisona italiana)

L’ANAFI è per statuto un’associazione senza fini di lucro. Le sue attività istituzionali sono: il processo selettivo della razza, la promozione, la valorizzazione e la diffusione della razza Frisona italiana e dal 1999 della razza Jersey.

L’Associazione nasce nel 1945 con la denominazione di "Associazione Allevatori di Bovini di razza Pezzata Nera Italiana" con i compiti di effettuare i controlli funzionali e di tenere il Libro Genealogico Nazionale.

In seguito, nel 1957 diventa ANAFI Associazione Nazionale di Razza Frisona Italiana.

Ha l’incarico, assegnatole dall’allora Ministero dell’Agricoltura e Foreste, di gestire il "Libro Genealogico" della razza e di promuovere, attraverso l’attività deliberativa della Commissione Tecnica Centrale del Libro Genealogico, la selezione della razza stessa.

Il Libro Genealogico, istituito con il DPR 1290 del 26 maggio 1959, rappresenta lo strumento per la selezione ai fini del miglioramento della razza Frisona Italiana, ed ha la finalità di indirizzare sul piano tecnico, con particolare riguardo alla determinazione delle qualità genetiche dei riproduttori, l’attività di selezione e produzione in seno alla razza, promuovendone nel contempo la valorizzazione economica. Esso mira alla conservazione della popolazione bovina di razza Frisona Italiana, geneticamente distinta, definendone sul piano tecnico i criteri di miglioramento genetico.

Gli Organi statutari dell’ANAFI:
sono organi dell’Associazione, definiti dallo statuto (approvato con Decreto Del Presidente della Repubblica e successive modificazioni):

• Assemblea Generale;

• Comitato Direttivo;

• Presidente;

• Collegio dei Sindaci;

• Probiviri.

Requisito fondamentale perché un animale possa partecipare al programma di selezione nazionale è la sua iscrizione al Libro Genealogico della razza Frisona Italiana.

L’adesione al Libro Genealogico da parte degli allevatori è volontaria, ed è gestita dalle Associazioni Provinciali Allevatori (APA) a cui aderiscono singolarmente.


Nel Libro Genealogico confluiscono tutti i dati dei Controlli Funzionali (anagrafici, riproduttivi e produttivi) e morfologici, riguardanti i soggetti iscritti che rappresentano la popolazione animale controllata.

Organizzazioni allevatoriali aderenti al sistema ANAFI: organizzazioni socie:
Associazioni di singoli allevatori responsabili della raccolta dei dati dei Controlli Funzionali, trasferendo poi, dopo averli aggregati, i dati anagrafici e riproduttivi all’ANAFI e i dati produttivi all’AIA; gestiscono per conto dell’Associazione Nazionale il Libro Genealogico territoriale trasferendone i risultati agli allevatori.

Allo stato attuale le Associazioni che hanno un rapporto statutario con l’ANAFI sono:

• APA Associazione Provinciale Allevatori (72)

• Associazione Interprovinciale Allevatori (7)

• Associazione Regionale Allevatori (2)

AIA Associazione Italiana Allevatori:
ha il compito di aggregare, a livello nazionale, i dati produttivi e di trasferirli all’Associazione di Razza.

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